Un percorso di cura e riscoperta della dignità attraverso il recupero di un albero donato tempo indietro all’Hospice Mons. Zaccheo.
Vi sarete accorti che ultimamente entrando nei locali dell’Hospice Mons. Zaccheo, c’è ad accogliervi un albero un pò particolare.
Crediamo che prendersi cura dei particolari sia la prima forma di attenzione e cura dei luoghi come delle relazioni.
L’Hospice ospita un giardino ricco di fiori e piante rigogliose in cui è possibile entrare in contatto con la natura, lasciando che entri dentro di noi come i raggi del sole che filtrano tra le fronde degli alberi.
Attraverso la realizzazione di questo albero speciale, abbiamo cercato di portarvi in viaggio con noi nella bellezza della natura e della poesia, attraverso le parole scritte sulle foglie di carta, il suono delle campanelle, i nidi per gli uccellini.
Donare nuova vita a questo albero ha significato “prendersi cura di lui”: ogni giorno in Hospice gli operatori delle cure palliative si propongono di migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano a dover affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione ed il sollievo della sofferenza. Diventa essenziale ribadire la piena dignità della vita di una persona in ogni momento considerato che la malattia causa una perdita, oltre che dell’autonomia fisica, anche della stima di sé.
Un grazie speciale alle sapienti mani della Volontaria Franca Chiabrera che con il suo elemento – la CARTA – ha realizzato foglie, fiori, farfalle, mongolfiere di carta, da appendere in tutti i rami; grazie alla partecipazione dell’Infermiera Laura Vicario che ha donato coloratissime e fantasiose casette per uccelli che hanno donato una nota calda e accogliente alla composizione; grazie alla collaborazione dell’Arteterapeuta Marzia Ferrarotti e allo psicologo Fabrizio Pace che hanno immaginato un nuovo futuro per l’albero condividendone la realizzazione.
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